In scena la rarissima Cendrillon di Pauline Viardot, mezzosoprano, pianista, compositrice e maestra di canto che al contrario della sorella, la celebre Maria Malibran, ebbe una lunga vita e fu una delle donne più influenti del XIX secolo.
Cendrillon è un piccolo gioiello, un incantevole lavoro di teatro musicale scritto originalmente per sette cantanti e pianoforte, liberamente ispirata alla celebre fiaba di Cenerentola che alterna, secondo la struttura dell'opéra-comique, parti cantate e dialoghi parlati, con un caleidoscopio di personaggi e ruoli che rivelano una stretta parentela con la Cenerentola rossiniana.
La forma è quella del Salon di fine '800, una misura spettacolare definita dallo spazio del pianoforte quale vero elemento "scenografico" intorno al quale si dipana la storia di Cenerentola, narrata con raffinato gusto cameristico e intimistico dall'autrice.
Il libretto si rifà al modello di Jacopo Ferretti, lo stesso utilizzato da Gioachino Rossini nella più famosa versione melodrammatica della fiaba.
Tuttavia, la Viardot restituisce alla fiaba di Perrault gli elementi fantastici da cui Rossini l'aveva epurata: la fata-madrina, i sortilegi e la scarpetta...
La messa in scena, affidata alla giovane e promettente regista Teresa Gargano, si distingue per la versatilità dell'impianto. Un piccolo fondale modulabile e trasformabile, e dell'attrezzeria agile, abilmente collocati e manovrati dagli interpreti stessi, danno vita ai cambi di scena e situazione senza interrompere lo scorrere dell'azione e della musica.