IL PROGETTO
Il sito web "I fondi fotografici Faraggiana e Ferrandi di Novara" (www.fondifaraggianaferrandi.it), è stato creato dall'Ufficio Musei del Comune di Novara, grazie alla collaborazione scientifica ed economica della Fondazione Faraggiana, ed al sostegno economico del Fondo Dott. Giovanni Pagani costituito presso la Fondazione Comunità Novarese.
Il progetto "Digitalizzazione e catalogazione degli album e delle fotografie storiche Faraggiana Ferrandi" (che ha ricevuto un contributo di 20.000 euro) è stato, infatti, uno dei tre progetti ritenuti meritevoli di contributo dal Comitato di Gestione del Fondo, per l'edizione 2023 del Bando.
Le principali finalità del sito sono la divulgazione del patrimonio museale facente parte delle importanti collezioni civiche novaresi e, soprattutto, la sua salvaguardia e conservazione.
Il patrimonio civico museale novarese è costituito, tra gli altri, da fondi fotografici di grande interesse, datati fra Ottocento e Novecento, composti da fotografie e cartoline raccolte in album o, in minima parte, sciolte. Tra questi, risultano di particolare valore storico e culturale le raccolte di immagini appartenenti alle collezioni che la famiglia Faraggiana ed il Capitano Ugo Ferrandi hanno donato al Comune di Novara durante il secolo scorso.
Dei 45 album fotografici arrivati fino ai giorni nostri, i 24 della donazione Ferrandi sono conservati presso la civica Biblioteca Negroni, come numerosi altri fondi fotografici e documentali conservati dall'istituzione. Dei restanti 22 album, ai quali si aggiunge una piccola selezione di foto sciolte, appartenenti al fondo fotografico Faraggiana, 15 appartengono al Comune di Novara, mentre i restanti 6 è stato possibile includerli nel progetto di digitalizzazione grazie alla encomiabile mediazione della Fondazione Faraggiana, in quanto 3 di essi appartengono ad una collezione privata e 3 alle Suore delle Poverelle del Beato Palazzolo di Bergamo, con sede a Meina.
In considerazione del grande valore documentario di tali fondi, si è inteso perseguire la loro corretta conservazione e salvaguardia, nonché la loro ampia valorizzazione, creando e caricando online questa teca digitale, grazie alla quale studiosi, studenti e chiunque ne sia interessato possano consultarli con facilità.
Per far ciò, è stata eseguita la completa digitalizzazione delle immagini, in modo tale da renderle fruibili ed eliminando la possibilità di danneggiare i documenti cartacei a causa dell'eccessivo maneggio.
Il lavoro di schedatura delle immagini e degli album è stato eseguito, oltre che dal Naturalista dell'Ufficio Musei, Dottor Igor Festari, anche con il fondamentale supporto scientifico della Fondazione Faraggiana, presieduta da Eugenio Bonzanini, grazie al lavoro di elaborazione di Piera Briani e di schedatura della Dottoressa Sara Gavinelli e della Fondazione per la Fotografia Camera di Torino, oltre che degli studiosi e biografi affiliati alla Fondazione, come la Professoressa Silvana Bartoli. Inoltre, alla realizzazione del progetto è intervenuta la Dottoressa Elena Poletti, esperta di catalogazione tramite schede ministeriali ICCD / Sigec, contattata dal Comune di Novara.
ALBUM ED IMMAGINI
I 22 album appartenenti al fondo fotografico Faraggiana sono stati donati da Alessandro Faraggiana e dalla madre Catherine Faraggiana Ferrandi al Comune di Novara e si collocano in una precisa dimensione sociale: l'alta borghesia di fine diciannovesimo secolo. Grazie a tali immagini la famiglia Faraggiana intendeva narrare l'appartenenza ad un elevato ceto sociale, lasciando memoria del proprio mondo: i momenti di vita e di costume, i raffinati saloni di rappresentanza dei loro palazzi, gli eleganti abiti di moda indossati in momenti conviviali ed eventi mondani, le vedute della loro Novara e di altre località a loro care. Molte sono le fotografie o i ritratti di personalità novaresi e della politica italiana legati alla famiglia. In generale si tratta di un vero e proprio racconto di uomini ed avvenimenti passati, che assume valore sociale nel caso delle immagini dei soggetti più umili, come i piccoli spazzacamini della Val Vigezzo, oppure le cucitrici, la servitù e gli addetti alla dispensa della villa di Meina e dei possedimenti di Castellazzo.
Da ultime, ma non meno importanti, le fotografie raccolte nei 5 album dedicati ai numerosi viaggi di Alessandro Faraggiana, intrapresi come esploratore in Tunisia, Egitto, Eritrea, India, Africa Orientale e Centrale e Nuova Zemlja di Siberia, in cerca di luoghi poco noti e di popolazioni "primitive". Ai fini conoscitivi e documentali, il lascito più importante e fruibile dei suoi viaggi sono le riprese fotografiche: preziosa documentazione antropologica, strumento di memoria e divulgazione che ancora oggi contribuisce alla nostra conoscenza.
La civica Biblioteca Negroni conserva, invece, il fondo fotografico Ferrandi, costituito da numerose fotografie e cartoline storiche raccolte in 24 album ed alcune foto sciolte. Si tratta soprattutto di album di viaggio del novarese Capitano Ugo Ferrandi, collocabili tra l'ultimo ventennio dell'Ottocento ed il primo trentennio del Novecento, che possiedono un elevato valore documentario per la storia delle esplorazioni coloniali italiane di fine Ottocento e per la storia sociale del novarese. Le cartoline storiche provengono da svariati luoghi d'Europa, dell'Africa e da diverse regioni italiane, incluse le principali località turistiche della provincia di Novara. Le fotografie documentano la sua permanenza nei territori del Corno d'Africa ed illustrano modelli di vita e costumi indigeni, rappresentando uno strumento insostituibile di conoscenza etnografica.
IL SITO
Il sito web "I fondi fotografici Faraggiana e Ferrandi di Novara" (www.fondifaraggianaferrandi.it) si compone di due sezioni: un'introduzione tematica sugli scopi del progetto e sull'importanza dei fondi fotografici Faraggiana e Ferrandi di Novara, e la teca digitale vera e propria, che racchiude oltre 9.000 item digitalizzati, soprattutto fotografie storiche ma anche copertine e pagine degli album che costituiscono i fondi.
La sezione dedicata alle schede per ciascuna immagine digitalizzata è divisa a sua volta in due parti, una dedicata alle schede che descrivono i 46 album studiati e l'altra che raccoglie tutte le schede per ciascuna delle oltre 6.500 fotografie presenti all'interno dei suddetti album.
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