Peroni, nato nel 1953, ha sviluppato un percorso artistico indipendente incentrato sulla relazione tra luce e ombra come elementi attivi dell'opera.
Le sue sculture, realizzate con materiali come argilla, marmo, resina, ferro e acciaio, giocano con il contrasto tra materia e assenza, visibile e invisibile.
Le ombre proiettate dalle opere diventano così parte integrante della composizione, amplificando il significato della forma e il dialogo con lo spazio.
Nella mostra al Castello sono esposti bassorilievi, sculture a tuttotondo, realizzate in ferro e acciaio e in altri materiali, suddivisi in tre sezioni (Sulla corda del sogno, Voci del muro - Immortali povertà, Iron Icon) ciascuna delle quali sviluppa un tema specifico, attraverso un approccio scultoreo unico, che conduce il visitatore in un percorso di esplorazione del tema.
Le tre sezioni della mostra
Sulla corda del sogno
La sezione da cui prende il titolo l'intera mostra raccoglie una serie di bassorilievi e di sculture a tutto tondo ispirati al mondo onirico.
Attraverso la combinazione di soggetti apparentemente scollegati, Peroni costruisce un immaginario surreale in cui i frammenti di sogno si fondono in nuove narrazioni visive.
L'artista riprende la tradizione delle metope dei templi greci, lastre scolpite che un tempo decoravano i fregi dorici e raccontavano episodi mitologici o allegorici. Nei bassorilievi di Peroni, questa eredità classica si trasforma in un linguaggio attuale, in cui il sogno diventa una metafora della condizione umana, affrontando temi come il linguaggio, la violenza, l'incertezza e i conflitti.
Voci del muro - Immortali povertà
In questa sezione, l'artista si concentra sulla dimensione sociale e sulla memoria collettiva. Le opere, realizzate con materiali diversi, evocano muri come superfici di racconto, simboli di divisione ma anche di resistenza.
Le sculture di 'Voci del muro' parlano di storie dimenticate, di voci che emergono da superfici segnate dal tempo, invitando lo spettatore a riflettere sulle barriere fisiche e mentali che segnano il nostro tempo.
Iron Icon
Sette piccole sculture in ferro e acciaio, saldati insieme per dar vita a ritratti ispirati a celebri maestri della pittura come Van Gogh, Picasso, Modigliani e Klee.
Le opere di questa serie non solo reinterpretano i volti iconici dell'arte, ma creano un suggestivo gioco di ombre: quando illuminate, le sculture proiettano sul muro una seconda immagine, quasi fossero un riflesso sfuggente della loro essenza.
Un dialogo tra il tridimensionale e il bidimensionale, tra la solidità del metallo e la leggerezza dell'ombra, che amplifica la profondità espressiva di ogni ritratto.
La mostra è visitabile gratuitamente da sabato 22 marzo a domenica 6 aprile 2025, dal martedì alla domenica con orario 10-12.30 e 14.30- 19.
La mostra è curata da Luciano Bolzoni, architetto e curatore e Davide Dagosta, presidente dell'associazione CreAttivi - Officina di Idee