L'undicesima edizione della manifestazione è dedicata a Eugenio Borgna (1930-2024), psichiatra, scrittore e grande borgomanerese, tra i fondatori del Festival della Dignità Umana.
Tra i suoi successi c'è un libro, Le parole che ci salvano, che fin dal titolo riflette la sua missione medica e culturale.
È stato libero docente alla Clinica delle malattie nervose e mentali dell'Università degli Studi di Milano e primario emerito di Psichiatria dell'Ospedale Maggiore di Novara, nonché autore di "libri bellissimi su temi sempre uguali e sempre diversi, sull'arcipelago delle emozioni che abitano la nostra vita interiore - come la nostalgia e i sentimenti di colpa, l'inquietudine e la disperazione, l'ansia e i rimpianti, le attese e le speranze, la gioia e la solitudine", com'è stato scritto.
Per lui le parole avevano un'importanza interiore e curativa, tanto che la sua scrittura rifugge dal linguaggio dello specialismo, alla ricerca di un incontro e confronto con la grande letteratura e la poesia.
Ha scritto infatti che "non si può fare psichiatria fenomenologica senza fare riferimento a queste inenarrabili intuizioni letterarie" e per questo il Festival della Dignità Umana dedicato alla sua memoria ha al centro "Le parole che curano".
Attraverso gli interventi di uomini di cultura, le testimonianze di operatori sociali e le proposte teatrali e musicali degli artisti, il Festival vuole essere un momento di sensibilizzazione delle coscienze e di riflessione sull'utopia di una società fondata sul valore condiviso e imprescindibile della DIGNITÀ UMANA.
VENERDI' 10 OTTOBRE
Salone Arengo del Broletto - ore 21.00
a partire da Essere medico. Come l'empatia aiuta a guarire (Ed. Piemme)
Saluto finale di Luciano Chiesa
Un medico può essere bravo e preparato, ma se manca di qualità umane riesce meno bene del medico empatico.
Come sostiene Matteo Bassetti, <<l'empatia nel nostro lavoro è la capacità di comprendere lo stato d'animo del paziente, capire perché reagisce e ci parla in un certo modo, che cosa prova, quali sono le sue emozioni profonde e i suoi intimi pensieri. L'empatia ci permette di entrare in sintonia con chi ci sta di fronte. Questo tipo di relazione è alla base dell'alleanza terapeutica, perché non è solo il paziente a doversi fidare del medico, ma anche il medico deve ascoltare, capire e fidarsi di quello che il suo paziente dice>>.
Assistenza, cura, amore, dedizione, ascolto: sono queste le caratteristiche, chiamate soft skills o competenze trasversali, più importanti ma anche più difficili da acquisire, almeno in modo convenzionale, e più difficili da misurare per un medico. Il celebre infettivologo racconta che cosa significhi esercitare questa professione oggi, tra aneddoti personali, riflessioni e consigli utili per tutti, medici e pazienti.
Nella convinzione che anche le parole aiutino a curare.