Ripercorrere le vicende dei Faraggiana consente di aprire finestre su molteplici orizzonti. Il matrimonio di Giuseppe con Maria Gonzaga stabilisce legami con una famiglia solidamente radicata nella storia d'Italia, anche in quella recente.
Il fratello di Maria infatti, il generale Ferrante Gonzaga, fu il primo ufficiale italiano a cadere per mano tedesca l'8 settembre del 1943. La presenza di suo figlio riporterà tra noi la voce di un soldato che morì facendo il proprio dovere.
Sintesi
Le tre generazioni di "nostri" Faraggiana hanno legami di parentela con le famiglie Gonzaga, Colonna, Salasco, Farini, Gautieri e rapporti di lavoro e di amicizia con Giovanetti, Cavour, Bixio, Bono, Massazza, Bollati, Tornielli Brusati, Cerruti...
Cominciamo con i Gonzaga ma il percorso di ricerca prosegue attraverso archivi pubblici e soprattutto privati, non sempre di facile accesso. Tassello dopo tassello però, il quadro che si viene formando dimostra che una parte della storia d'Italia è passata di qui: dal palazzo Faraggiana, dalle ville di Meina e Albissola, dagli incontri informali e conviviali nella campagna di Castellazzo.
Devo dire subito che la corrispondenza tra Giuseppe Faraggiana e sua moglie Maria Gonzaga è conservata nell'Archivio privato della famiglia Gonzaga a Roma e ho potuto leggerla e renderla pubblica grazie alla generosità del Principe.
Le lettere, che coprono un arco temporale molto lungo, raccontano un matrimonio poco felice e, paradossalmente, diventano sempre più affettuose dopo la separazione, quando Maria torna a Roma con la cognata e i tre nipotini, unita ancor di più a loro dalla tragedia dell'8 settembre del 1943 quando viene ucciso il rispettivo fratello, marito e padre.
Le ultime drammatiche lettere del generale sono indirizzate alla sorella Maria per non angosciare ulteriormente la moglie, il bambino più grande aveva infatti cinque anni.
Quel bambino è oggi il capo di casa Gonzaga e conserva un patrimonio di documenti e memorie su quegli anni.
Lo scambio epistolare tra Giuseppe e Maria fa emergere due caratteri diversi che non trovano il modo di farsi complementari: Maria sempre più consapevole che nascere donna non significa essere suddita, Giuseppe disorientato dalla crescente autonomia della moglie e incapace di affrontare gli avvenimenti, anche quelli politici ed economici.
La corrispondenza consente anche di conoscere meglio Giuseppe e approfondire il confronto col fratello Alessandro, che ricorda inevitabilmente quello tra Christian e Tom Buddenbrook: il primo ripiegato su sé stesso e sulla propria salute, malinconico, inaffidabile negli affari; il secondo solido, responsabile, attivo, che mal sopporta le debolezze del fratello minore.