Liberamente ispirato a "L'atlante dell'invisibile" di Alessandro Barbaglia
Compagnia Enrico Lombardi/Quinta parete di Enrico Lombardi
Con Elisabetta Raimondi Lucchetti, Jacopo Morra e Federico Raffaelli
La storia ha inizio al Bar Sport di Barlassina, nel 1946, dove tutto il paese si è riunito per ascoltare la radiocronaca di una Milano-Sanremo davvero speciale, la prima dopo la guerra, quella in cui Fausto Coppi arriva al traguardo con 15 minuti di distanza sugli altri, costringendo il telecronista a dire la frase che è entrata nella storia dello sport: "In attesa del secondo trasmettiamo musica da ballo". È in questa attesa danzante che Elio e Teresa si conosceranno. Così nasce la loro storia d'amore, che durerà tutta una vita trascorsa insieme a costruire e dipingere mappamondi. Elio vuole creare i suoi mappamondi, vuole poter cambiare le cose, partendo dall'idea di poterlo fare, vuole creare luoghi invisibili. Invece Teresa vuole conoscere il mondo in tutti i suoi dettagli per poter saper sempre dove stare e vedere il più possibile. Gli anni passano tra furiosi litigi, passionali rappacificazioni e un caffè amaro con una lacrima di Vov. Elio e Teresa invecchiano e nella loro vita entra Bic, un venditore di rose cingalese, il primo extracomunitario del paese. Un amante della poesia con un chiaro e concreto obiettivo nella vita tanto da averne fatto un motto: "Vita è giusta con chi ha progetto". Tra i tre c'è subito sintonia e si crea una bella amicizia. E poi? E poi Elio muore. Rabbia, tristezza e smarrimento prendono il sopravvento in Teresa, per questo c'è bisogno di andare fuori dagli schemi per rimettere insieme i pezzi, così nasce l'ultima avventura che Teresa affronterà insieme a Bic per poter andare oltre e comprendere che le cose infinite non finiscono, svaniscono magari, ma non possono finire. E se diventano invisibili, basta chiudere gli occhi e le trovi tutte lì. Le cose infinite continuano, in tutte le cose invisibili di cui siamo parte.